martedì 3 agosto 2010

Episodio 2 / Un nuovo supereroe

I miei propositi sono rimasti tali. E' passata una settimana, e la zoccola non si è più rifatta sentire. Forse avrei dovuto pensarci prima, perchè se una ti chiama per tre volte di fila forse vuole dirti qualcosa. Anche se non cerca te, anche se riattacca quando le dici che sei un altro, anche se ti chiama alle 3 di mattina e forse vuole solo sapere se ci sei per regolarsi su quando svaligiarti la casa.

Una settimana piuttosto normale, dopotutto. Ieri sono stato nel mio ristorante indiano preferito. Ho preso il pollo come piace a me, piccante come le emorroidi del demonio. Sarà quello, sarà il lavoro, ma oggi cerco di stare seduto il meno possibile.

Già, il lavoro. Ho una doppia vita, non sono proprio uno qualunque. Di giorno, sono un normale signore che va in edicola a comprarsi il giornale, fa la spesa, e segue di nascosto le donne sole fino al portone di casa. Ma di notte, smessi i panni borghesi, mi infilo il mio costume trasformandomi in modo irriconoscibile. Come un supereroe, sono la coscienza nascosta della città. Da quando ho cominciato con questa doppia vita, ho una frase ricorrente nella testa: 'il crimine non paga'. Mah, a volte penso che dovrei chiedere un aumento al mio pappone.

RIIIIIIIIIIIIIIING
Sono le 3, e il telefono squilla. So cosa devo fare, ho avuto una settimana per pensare ad ogni dettaglio. In queste situazioni, la parola d'ordine è risolutezza. Senza indugio, vado a cercarla sul dizionario.

RIIIIIIIIIIIIIIIIIING
- Pronto? - comincio così, mentendo.
- Parlo con Paolo Austero? - ripete la donna, come nelle telefonate precedenti. Stessa intonazione monocorde. Potrebbe fare una comparsata in Leverage anche lei.
- Sì, sono Paolo Austero. Di cosa ha bisogno? - domando come un navigato salumiere dell'Esselunga.
- Lei è Paolo Austero, il detective? - e qui la voce della donna si carica di una speranza inaspettata.
- Certo, signora - mento come un ministro per lo Sviluppo Economico.
- Lei è l'unica persona che può aiutarmi. La pagherò molto, ma le chiedo il massimo riserbo. -
- Capisco perfettamente - dico mentre chissà perchè nella mia mente ricompare l'immagine di quella notte con Marrazzo. Bei tempi.
- Si tratta di mio marito. Voglio che lo incontri domani - mi implora.

Mi faccio dare l'indirizzo. Mi rimane da decidere il da farsi. E' la prima volta che mi trovo di fronte ad una situazione del genere, e non so bene come affrontarla: meglio elegante o casual?

(continua)