venerdì 28 settembre 2007

La Terra di Sotto

Avete mai giocato con un dingo? Naa, la tombola non c'entra.

Adesso scommetto che se vi dico vombato vi offendete a morte. E dire che fonti sicurissime giurerebbero sull'esistenza di un magnifico mondo ad esso intestato.

In tema di coppie di fatto, che ne pensate della simbiosi fra petauro e cacatua? Non s'ha proprio da fare?

Insomma, non siete mai stati nella Terra di Sotto? Scarsi. Arraffate alla meno peggio i vostri stracci e mettetevi in viaggio!

sabato 15 settembre 2007

I belgi al volante

There are two kinds of pedestrians... the quick and the dead.
-- Lord Thomas Rober Dewar

Quando arrivi su una mogia, cupa e piovosa mulattiera stranamente chiamata Autostrada del Sole, non c'é possibilità d'errore: puoi essere solo in Belgio. Ed è solo l'inizio.
Il Belgio è il cimitero degli elefanti dell'automobilismo. Il primo fatto che balza allo specchietto è l'assurda lentezza del traffico in città: su uno stradone a 3 corsie, le macchine sfrecciano (si fa per dire) alla smodata velocità di 40km/h. Giusto per movimentare un po' l'altrimenti noiosa routine, ogni tanto dalle viuzze di destra si immettono come saette utilitarie piene di suicidi che hanno come unico fine della vita tagliarti la strada.
Dopo i primi doverosi vaffanculo d'ordinanza, ho finalmente conosciuto la verità. In Belgio hanno pensato bene di trovare la soluzione definitiva ai problemi del traffico: la precedenza da destra a prescindere. In pratica funziona così: se qualcosa si muove alla tua destra e si dirige verso di te, fermati o sei morto. Quella cosa, che sia un tram, una macchina, una bici o una carrozzina, non farà nemmeno finta di rallentare. Ti travolgerà o si spiattellerà sulla tua carrozzeria senza speranza. E se lo fa, hai pure torto. Lo so, sembra una cazzata. In effetti, lo è. Quindi in Belgio diventa legge dello Stato.
Risultato. Nel traffico più micidiale, quando gli ingorghi fanno invidia al mio lavandino nel quale per sbaglio ho fatto cadere un divano, il belga sente il dovere morale di non muoversi finché non passa qualunque oggetto arrivi dalla sua destra. Questo porta molti alla pazzia o all'isterismo, o anche ad entrambi, ma in ogni caso non li porta mai a destinazione.
I carrozzieri, come si può immaginare, grazie alle loro tariffe orarie da far concorrenza a Cicciolina stanno diventando una casta di potentati. Non si contano più le ville di questi piccoli strozzini che tornano a casa e si levano il grasso del motore di dosso con un tuffo nella loro piscina olimpionica.

venerdì 14 settembre 2007

Memento mori

Tutto è cominciato con una delle mie solite iniziative: "Fosse l'ultima cosa che faccio, muoio." Incredibile, sono morto davvero.
La vita mi è passata davanti come un film. Banale, lo so, ma ho cominciato a preoccuparmi quando ho visto passare la scritta "Ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti è puramente casuale".
Ho visto il famoso tunnel, e proprio alla fine è arrivato il controllore e mi ha fatto la multa. Che bastardo, e dire che il treno era pure in ritardo! Poco da stupirsi, eh, era delle Nord.
In ogni caso, fra i lati positivi devo menzionare che l'annoso problema della pelle grassa si fa meno pressante, quando vai in putrefazione. Fateci un pensierino, pare che anche con la forfora faccia miracoli.
Poi nel complesso essere morto non è così malaccio. E' un po' come quando vai in un rifugio di montagna: è un casino arrivarci, ma poi non avresti mai voglia di tornare. Ecco, magari c'é una differenza: da morto è dura trovare un buon brasato di camoscio. Ma basta lamentarsi sempre, che ci si fa il fegato amaro. Devo dire però che anche col fegato amaro qua i vermi sono delle buone forchette. Fatevi sotto, ragazzi, offro io!
Ma il vero problema adesso è: ora che sono morto, che faccio? Posso essere utile a qualcosa? A far nascere un bel fiore, direbbe qualcuno. O magari una piantina. Un ortaggio. Sì, dai, un ortaggio. Basta che non sia una melanzana: non lo sopporterei. Odio le melanzane per la loro buccia viscida il cui colore ricorda il cielo di una giornata di sole a Bruxelles.
Progetti per il futuro? Mah. Non ho ancora pensato alla possibilità di reincarnarmi, perché il depliant dell'induismo non mi convince moltissimo. Al momento sembra più interessante quella religione che promette undici vergini, ma devo vedere la burocrazia. Pare che chiedano il certificato di esplosione e (mannaggia!) non ce l'ho. Vedremo.